IL NOSTRO CONTRIBUTO PER LA COSTRUZIONE DEL NUOVO PONTE MOLIN IN TRE DIVERSE SOLUZIONI, PRESENTATO ALLA STAMPA IL 17 APRILE 2019 PRESSO LO SPAZIO MICROMEGA A VENEZIA

GRUPPO DI LAVORO:

GIANLUCA BALLARIN, MASSIMO BERGAMINI, LORENZO CUCCO, ODINO DELL’ANTONIO, FRANCESCO DONAGGIO, PIETRO MARIUTTI, MATTEO PANDOLFO, LUCIANO ROSADA

progetto ONDA da un’idea di Odino dell’Antonio
progetto SHARED PATH da un’idea di Gianluca Ballarin
progetto V da un’idea di Matteo Pandolfo

Comunicato stampa

La decisione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (Porto di Venezia) di progettare un nuovo ponte in sostituzione dell’attuale per il collegamento tra la fondamenta delle Zattere e il vecchio Terminal Crociere di San Basilio, che tanto ha fatto discutere la classe politica e l’opinione pubblica al momento della presentazione del modello, è stata l’occasione per la nostra associazione di volere pensare ad un nuovo ponte per la città accessibile, e ci ha stimolato a contribuire con tre possibili proposte progettuali di massima.

Come ribadito più volte anche dal presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Giuseppe Capocchin e dall’Ordine degli Architetti di Venezia in merito ai concorsi, riteniamo che un’opera di alto valore culturale e strategico qual’è ponte Molin, dovrebbe essere messa a concorso per generare, stimolare e adottare poi la migliore soluzione possibile.

Gli elaborati progettuali, seppur di massima, sono stati prodotti in pochi giorni dal nostro gruppo di lavoro a dimostrazione di come si possano trovare soluzioni più accettabili e meno impattanti per un contesto così delicato qual’è la città antica di Venezia, che merita il dovuto rispetto e attenzione, senza per questo voler limitare una veloce fase decisionale e realizzativa su di un tema così importante come l’accessibilità garantita per tutti.

Abbiamo deciso quindi di portare all’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni tre proposte di massima che hanno in comune i seguenti requisiti:

  • Costi inferiori pari a circa il 20-30% rispetto al progetto proposto dal Porto di Venezia;
  • Maggiore velocità di realizzazione e installazione dell’opera per minore complessità della struttura;
  • L’attuale ponte ligneo durante i lavori potrà essere mantenuto in sede così da non interrompere il collegamento tra le Zattere e San Basilio lungo la fondamenta;
  • Unico percorso per normodotati e disabili onde non creare discriminazioni di genere;
  • Realizzazione di un singolo ponte a rampe, eliminando l’esistente struttura a gradini, pur mantenendo la stessa altezza, permettendo così di liberare una maggiore luce di passaggio per l’ingresso al rio;
  • Migliore fruizione della struttura con percorsi più fluidi (anche quale tracciato di gara della VeniceMarathon per normodotati e handbike);
  • Accesso diretto al pontile Actv anche in presenza di acqua alta;
  • Struttura con minore impatto visivo e distacco della stessa dalla riva d’acqua;
  • Palazzo Molin viene liberato dalla “servitù” fisica e visiva del ponte, con il ripristino della fondamenta secondo la situazione originaria la quale potrà essere attrezzata come approdo fisso e/o temporaneo (es. carico/scarico merci) per le imbarcazioni, protetto parzialmente dal moto ondoso dalla struttura stessa del nuovo ponte;
  • La demolizione dell’attuale ponte a gradini libererà le finestre orbonate del palazzo, con conseguente ripristino architettonico e rivalutazione dell’immobile per i proprietari;
  • Il distacco importante del nuovo ponte dalla fondamenta su cui si affaccia palazzo Molin impedirà l’eventuale formazione di una secca a ridosso della riva.

Interventi Accessori

Le progettualità a favore dell’eliminazione delle barriere architettoniche non devono essere considerate interventi puntuali, ma inseriti all’interno di una visione integrata di percorsi fruibili per tutta la collettività rendendo la città inclusiva e accessibile:

  • Nell’area carrabile dietro il vecchio Terminal Crociere, a ridosso del ponte Molin, si deve prevedere la formazione di un numero adeguato di posti auto a disposizione dei disabili residenti e non, essendo San Basilio divenuta una nuova “porta” di accesso diretto al cuore della città antica;
  • Sulla fondamenta in affaccio sul rio lato vecchio Terminal Crociere si reputa necessaria la formazione di nuove rampe per lo sbarco dai natanti, adeguate alle esigenze dei disabili, in sostituzione delle classiche esistenti scalette a mare. Allo scopo, potrebbe essere destinata anche la fondamenta su cui si affaccia palazzo Molin, avendo una quota di calpestio nettamente inferiore alla fondamenta lato porto.

Considerazioni Conclusive

Il nuovo ponte deve essere un elemento caratterizzante un fronte acqueo articolato, in una zona di passaggio tra la città antica e l’area ex portuale ora divenuta un nuovo pezzo di città da riqualificare e legare all’area urbana retrostante.

Il ponte ligneo esistente, concepito per servire una zona ad accesso limitato, gestiva un modesto flusso pedonale; la nuova destinazione urbana dell’area, divenuta una porta d’accesso al centro storico, sarà interessata sempre maggiormente da flussi più intensi, diventando quindi un interessante punto d’ingresso alla città per le persone a ridotta capacità motoria, potendo raggiungere l’area ex portuale direttamente con gli autoveicoli.

Questa struttura lignea provvisoria, modesta e anonima, che per decenni ha servito silente la città è ora, con la modifica urbana dell’area, un vero ponte di civiltà.

Venezia ha già dato: un ponte dai costi spropositati e bizzarre inutili pezze a carico della collettività, che non hanno garantito l’accessibilità ai livelli minimi di una società civile.

Venezia è una città d’architettura, con al suo interno una università specialistica e un numero elevato di professionisti capaci che vi operano, quindi un nuovo ponte avrebbe meritato quantomeno un ampio dibattito pubblico preliminare. Se fosse stato fatto un concorso d’architettura si sarebbero ottenute molteplici possibili soluzioni, con idee anche potenzialmente replicabili su altri ponti cittadini.